Una diagnosi di connettivite indifferenziata si effettua di solito ad un paziente che arriva dal reumatologo per sintomi che possono far pensare ad un quadro di malattia immunitaria sistemica. Spesso si tratta di dolori articolari, artriti, problematiche cutanee. Difficilmente si riscontrano problematiche agli organi interni.
In altri casi il paziente si reca dal reumatologo per il riscontro di un dato di laboratorio come gli anticorpi antinucleo, marker di malattia immunitaria. In questa sede il reumatologo verifica la presenza di altri sintomi che possono far convergere alla diagnosi di una malattia autoimmunitaria.
La diagnosi di connettivite indifferenziata è quindi, in alcuni casi, occasionale, in altri viene effettuata sulla base di una sintomatologia che dura da tempo.
Il decorso della patologia è spesso benigno; non richiede specifici trattamenti ma solo il follow up.
Ne parliamo con Roberto Gerli, Presidente Società Italiana di Reumatologia e Direttore Struttura Complessa di Reumatologia, Università di Perugia.