Di fronte al cambiamento drammatico determinato dall’infezione da Covid-19, è necessario fornire delle indicazioni ai pazienti che li consentano di dialogare con il proprio medico, anche da remoto. È per questo motivo che il Ministero ha provveduto a emanare una serie di raccomandazioni riguardo la telemedicina.
La telemedicina oggi ha un ruolo molto importante per ridisegnare il sistema sanitario nazionale, e passare da un’organizzazione ospedalo-centrica a una organizzazione paziente-centrica. La Sir, con il patrocinio di ANMAR, del Ministero della Salute, e grazie al supporto non condizionato di Aziende sensibili a questo aspetto, ha contribuito a fornire una piattaforma di medicina, denominata iARPlus, che consente di intercettare il paziente, approntare una visita reumatologica e consentirgli di ricevere una gestione ottimale. Si tratta di una piattaforma basata sull’impiego di indicatori ed è orientata soprattutto ai pazienti che presentano malattie reumatologiche come l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica e la spondiloartrite assiale. Attraverso questo sistema, il paziente può confrontarsi con il reumatologo, che avrà tutte le informazioni necessarie a stabilire se sia opportuno fissare una visita in presenza, o possa proseguire un confronto da remoto. La telemedicina, però, necessita di un’ulteriore implementazione che passi attraverso una normativa regionale. È fondamentale, infatti, l’accettazione del sistema e la messa in atto dei piani di tariffazione e di rendicontazione dal punto di vista finanziario. È auspicabile che la telemedicina venga estesa su tutto il territorio nazionale e possa contribuire alla riorganizzazione dell’assistenza sanitaria reumatologica, in particolare sostenendo lo spostamento del fulcro dall’ospedale al territorio, attraverso nuovi modelli assistenziali.
Questo modello dovrebbe consentire di gestire le tele-visite, di dialogare a distanza con il reumatologo, di semplificare l’accesso del paziente attraverso la compilazione di un questionario di auto-valutazione e di implementare quelle funzioni che consentano allo specialista di intervenire in modo tempestivo nei casi a rischio. Infine, il sistema di telemedicina, esteso a oltre 40 centri che hanno aderito alla proposta, dovrebbe consentire di aumentare il numero delle prestazioni e riportarlo a quello registrato nella situazione pre-covid.
Ne parliamo con Fausto Salaffi, Professore associato di Reumatologia Clinica Reumatologica Università Politecnica delle Marche, Ancona.