La diagnosi delle spondiloartriti è un processo complesso. Il paziente deve essere studiato nella sua completezza. Va effettuata una accurata anamnesi non solo sulla sua storia personale ma anche di quella familiare e sottoposto a esame clinico generale e delle articolazioni, a indagini di laboratorio e di imaging.
A fini diagnostici è molto importante analizzare le caratteristiche cliniche del dolore. I pazienti colpiti da spondiloartriti percepiscono un dolore infiammatorio, notturno, che peggiora con il riposo e si attenua con il movimento, e che spesso è associato a una maggiore rigidità articolare al mattino. Inoltre possono presentare articolazioni gonfie, rosse, calde e infiammate.
Per la diagnosi di spondiloartrite, il clinico si avvale anche di dati di laboratorio; l’aumento degli indici di infiammazione (VES e PCR) è indicativo di presenza di malattia. Talvolta però la patologia può essere in atto, sebbene non si rilevi dalle indagini effettuate. In taluni casi si possono riscontrare segni di infiammazione intestinale e vanno escluse patologie infettive.
Anche le indagini di imaging hanno un ruolo importante nella diagnosi di queste affezioni, e consentono di individuare la malattia, talvolta anche in fase precoce.
Ne parliamo con Monica Todoerti, Specialista in Reumatologia Dirigente Medico, presso l’Ospedale Civile di Alessandria